“City of Strangers” e “Misty Eyed Adventures”, già relativamente alle due interpreti, sembrerebbero essere due album che, all’apparenza, hanno in comune soltanto l’anno di pubblicazione ma sono contemporaneamente legati tra loro da un “fil rouge”.
Ute Lemper è una straordinaria cantante dalla voce molto particolare e capace di notevoli virtuosismi vocali. Maire Brennan, chiamata Moya, è stata la “frontlady” e voce dei Clannad (band di famiglia che vanta collaborazioni con dei Big della musica tra cui gli U2 per “In a Lifetime”) e sorella della ben più famosa Enya.
Raffinata, eterea, algida, glaciale, teutonica per definizione, la tedesca. Mora, genuina, morbida, familiare già al primo impatto, l’irlandese.
La prima rimanda un po’ al personaggio di Marlene Dietrich, icona di eleganza e sogno proibito della metà del secolo scorso. La seconda, invece, con il suo aspetto molto informale, l’aria da brava ragazza e un look un po’ zingaresco che sembra far da preludio al disco che poi ne è seguito.
In “City of Strangers” la Lemper si produce in un repertorio di successi inglesi, francesi e tedeschi con la padronanza di linguaggio di una madrelingua e con la classe che, da sempre, la contraddistingue. Il risultato è un disco che porta lontano nel tempo e fa sentire l’ascoltatore immerso nel buio in un night club d’antan, fumoso, cupo e carico di atmosfere intime.
In “Misty Eyed Adventures” la Brennan, grazie alla sua voce altrettanto particolare, si districa agevolmente in una miscela di vocalità e sonorità lontanissime tra loro per origine ma accomunate dalla matrice etnica rimandando, così, l’ascoltatore in luoghi remoti in un viaggio in luoghi sconosciuti.
I due album, a modo loro, rappresentano una tappa fondamentale nella vita delle due straordinarie performers perché accomunati da un evento altrettanto straordinario come la maternità. Nel primo caso, infatti, Ute Lemper ha inciso il disco durante la sua gravidanza completandolo proprio al nono mese, pochissimi giorni prima del parto. Moya Brennan, invece, alla notizia della gravidanza, si è presa un anno sabbatico dedicandolo a un viaggio intorno al mondo. Proprio dalle esperienze vissute in questo viaggio è venuto fuori il suo bellissimo disco.
Se alla qualità artistica aggiungiamo due ottime registrazioni si potrebbero considerare a pieno titolo dei “best buy”.
Alessandro Pannone