la scheda rivoluzionaria che trasforma ogni sistema di altoparlanti in un sistema multivia amplificato con crossover digitale
Dalla partnership con HiFiBerry nasce ora Beocreate, una scheda creata, a detta dei suoi ideatori, per “riportare in vita i propri prodotti vintage”, ma che in realtà è molto di più.
La scheda, prodotta insieme ad HiFiBerry, è una scheda con ingresso digitale ottico ed integra al suo interno, un DSP della Analog Devices, ADAU1451, capace di calcoli a 32 bit, 48 canali di input-output a 32 bit a 192 kHz.
Il DSP ha ingresso e uscita S/PDIF ottici e uscite seriali a cui è collegato un convertitore D/A a quattro canali 24 bit, fino a 216 kHz PCM4104. Le quattro uscite del convertitore D/A sono collegate a quattro amplificatori separati, realizzati con tre integrati TPA3128D2 della Texsas Instruments. Un integrato realizza da solo i due amplificatori dedicati alla gamma alta, che sono capaci di erogare fino a 30 W su 8 ohm se la scheda viene alimentata a 24 V. Gli altri due integrati vengono utilizzati per realizzare i due amplificatori dedicati alla gamma bassa. In questo caso la particolare configurazione in parallelo consente di erogare la bellezza di 60 W per canale, sempre su 8 ohm e con 24 V di alimentazione.
Ma tutta questa potenza, anche di calcolo, da sola non serve a niente. Ecco quindi la ciliegina sulla torta: la scheda è nata per essere collegata ad un Raspberry-Pi, e sfrutta questo minicomputer sia come sorgente di audio digitale, tramite la connessione Bluetooth o il collegamento come Streaming audio, sia per la programmazione del DSP.
L’unione di Beocreate e del Raspberry-Pi permette di avere un sistema a quattro canali, con elaborazione digitale, già amplificato, e programmabile, con cui si può si “riportare in vita i propri prodotti vintage”, ma permette molto di più.
Con questa scheda si può, ad esempio, progettare un sistema multiamplificato a due vie con crossover digitale, dedicando due amplificatori per canale, da inserire all’interno dei propri sistemi di altoparlanti autocostruiti. Oppure un sistema a tre o quattro vie, utilizzando due schede, che possono essere facilmente collegate in cascata. Si può utilizzare il DSP interno non solo come filtro elettronico digitale ma anche come equalizzatore per la risposta e per la correzione dell’ambiente. Insomma, questa scheda, ad un costo tutto sommato contenuto, porta lo sperimentatore audio ad un livello superiore.
Approfittando dell’esemplare in prova, forniremo una descrizione dettagliata della parte software della scheda, con particolare enfasi sulla programmazione del DSP interno e dell’utilizzazione della scheda per un progetto di un semplice sistema a due vie.
Pierfrancesco Fravolini