Vinyl NRS Box S3

La prima, assolutamente non banale, è dedicata ai possessori di tanti vinili, vissuti quanto preziosi. Accumulati nei decenni, con sacrificio, accompagnando nella crescita dall’adolescenza alla maturità e depositari di memoria storica. O ereditati da una persona cara, ormai lontana o irraggiungibile. O rarità finalmente recuperate usate da chissà quali mercatini, con evidenti segni di eccessi. O proprio quell’introvabile versione storica, prestata all’amico del cuore e restituitaci rovinata da un graffio.

Certo, devono essere dei vinilisti senza pregiudizi anti-digitale, perché questa scatolina (disponibile sia nera che argentata) usa proprio tecniche numeriche per ridurre i rumori che il tempo accumula nei solchi.
Nel lungo nome Vinyl NRS Box S3, NR sta per noise reducer e, per una modica somma poco sopra i 300€, promette di rendere ancora godibili dischi deturpati dal tempo.

Il segnale (già preamplificato) è anzitutto digitalizzato a livello 24bit/96kHz e l’elaborazione è eseguita da DSP con calcoli a 56 bit.

Il primo stadio abbatte i rumori impulsivi, quel crepitio, i click e i toc, dovuti principalmente a danni meccanici. La soglia d’intervento è regolabile tramite la manopola frontale.
L’elaborazione comprende l’eliminazione della componente in continua, un compressore da 80dB che rende facile l’individuazione degli intervalli di tempo in cui deve intervenire un filtro passa-basso che elimina il transiente.

Il secondo stadio è il vero e proprio riduttore di rumore. La banda è divisa in 2 parti con incrocio a 243 Hz, indirizzate a 2 diversi espansori che vanno ad agire sia sul rumore ad alta frequenza, il fruscio legato all’usura e alla polvere, sia sul rumore a bassa frequenza, quel ronzio dovuto alle imperfezioni meccaniche del trascinamento e alle stesse vibrazioni del motore. Insomma, la versione digitale degli ingenui filtri scratch e rumble che i più anziani ricorderanno presenti sulle amplificazioni d’epoca.

Un DAC 24bit/96kHz restituisce il segnale analogico in uscita.

Ognuna delle 2 sezioni è disinseribile e il comando di bypass garantisce il collegamento elettrico ingresso-uscita, scavalcando ogni possibile alterazione.

L’alimentazione esterna, stabilizzata internamente, proviene da un circuito lineare, per evitare la propagazione di qualsiasi disturbo da commutazione.

BT Box E HD

Paradossalmente, la seconda novità rappresenta l’antitesi dell’analogismo nostalgico e vinilico. È un ricevitore Bluetooth 5.0, con supporto dei codec aptX, aptX HD, SBC, quindi in grado di trasferire in un sistema audio i segnali provenienti da sorgenti audio wireless, prime tra tutte smartphone e tablet (ma Pro-Ject offre anche giradischi che incorporano trasmettitore Bluetooth), e di farlo al meglio degli standard attuali di larga diffusione.

Tali stream di dati sono sì compressi ma hanno perdite pressoché inudibili, con digitalizzazioni fino ai 24bit/48kHz.

La scatolina (sempre nera o argentata) costa meno di 150€ e rende disponibile il segnale ricevuto anche nel formato digitale ottico, per chi sia in possesso di DAC di livello dichiaratamente superiore a quello incorporato, con uscite RCA.

La memoria interna può ricordare fino a 8 connessioni a sorgenti Bluetooth e il tempo di aggancio (pairing) è dichiarato tra 3 e 5 secondi.

Francesco Sorino

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