Accade che ne viene fuori un lavoro confezionato in modo perfetto, che riesce anche ad essere estremamente godibile ma per nulla banale.
Silk Sonik è il marchiò che è stato dato al duo composto da Bruno Mars e Anderson.Paak, un progetto artistico ben confezionato che ha dato vita alla loro opera prima (in realtà non è dato sapere se ci sarà un seguito) dal titolo A Night with Silk Sonic.
Il disco potrebbe benissimo essere scambiato per un classico del soul funk (con un vago sentore “jazzy”) di altri tempi, e scorre brano dopo brano in modo assolutamente fluido.
Niente da fare, appena parte Smokin’out the Window ci si sente veramente proiettati indietro negli anni, tutto assume un colore più ambrato e ci si rende conto di come talvolta questo genere di musica apparentemente facilissima in realtà sia felicissima.
L’esplosione funk la si raggiunge con Fly as Me, brano costruito benissimo intorno ad un fraseggio rap estremamente elegante, il brano già presentato antecedentemente all’uscita di A Night with…, è stato uno dei punti forti del Live Bet Soultrain Award 2021.
Afternight in cui compaiono Thundercat e Bootsy Collins (si proprio lui, il mitico bassista protagonista di tante collaborazioni con James Brown) si propone invece come la classica ballad R&B in cui alcune sonorità ricordano tantissimo i Chi-Lites, ma anche gli EW&F della prima ora, brano di buon impatto emotivo, che in altre epoche sarebbe stato un clamoroso “lentaccio” da discoteca.
Gli altri brani dell’album si dipanano in modo abbastanza uniforme su questo cliché, in un progetto assolutamente senza grandi sbalzi in cui a mio avviso è la personalità artistica di Bruno Mars a prevalere, anche se il ritmo di tutti i brani è sicuramente molto condizionato dalla performance di Paak, figlio anche della sua anima rap.
Inutile dire che, secondo il giudizio di tanti puristi, l’album nel suo complesso rappresenta poco più che il banale mettere insieme stilemi e citazioni del passato, ma mi permetto di dire che ciò non è del tutto vero e in ogni caso non ho mai compreso perché ciò che viene come contributo d’ispirazione dal nostro passato debba essere rifiutato a priori.
Un’ultima considerazione voglio farla sulla copertina dell’album, anche qui siamo in pieno stile Motown e del resto non sarebbe potuto essere altrimenti.
Lo sentiremo suonare per tanto tanto tempo ancora.
Pippo Basile